CBD e Covid 19: mentre la pandemia da Covid-19 continua ad imperversare dovunque, la ricerca di metodi di cura e prevenzione efficaci prosegue senza sosta.
I dati di un studio recente mostrano che il Cannabidiolo (CBD), il principale componente non psicoattivo della Cannabis Sativa, potrebbe migliorare l’infiammazione e i danni respiratori associati al Covid-19.
Questo effetto del CBD sembrerebbe il risultato dell’interazione con una molecola presente nel nostro organismo, l’apelina, un peptide endogeno implicato, tra l’altro, nella regolazione dell’immunità centrale e periferica e nella regolazione della pressione sanguigna.
La normale influenza stagionale e l’infezione da Sars-Cov-2 (il virus responsabile della pandemia da Covid-19) hanno sia aspetti in comune che differenze, come recentemente sottolineato da un documento stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Tra le varie differenze, la principale è forse rappresentata dalla mancanza di terapie e di vaccini efficaci nel caso del Covid-19. Infatti, le situazione di maggior pericolo sembrano derivare dall’aumento dei ricoveri ospedalieri, con conseguente diminuzione dei posti letto disponibili, soprattuto in terapia intensiva.
Per questo motivo, la comunità scientifica tutta è impegnata nello sforzo di trovare rimedi anti-Covid efficaci. Anche la “comunità” della Cannabis si è mossa sin dall’inizio in questo senso e i risultati ottenuti sembrano fino ad ora promettenti.
Noi di Cannabiscienza abbiamo cercato di tenervi aggiornati sull’argomento. In un primo articolo abbiamo parlato dei benefici dei semi di canapa (Covid-19 e Sistema Endocannabinoide: 5 metodi per rinforzarci), poi vi abbiamo aggiornato sui primi studi sul Covid-19 riguardanti Cannabis e fitocannabinoidi (Cannabis e Covid-19: la ricerca continua) e recentemente abbiamo parlato dei risultati promettenti di una ricerca sull’efficacia del tetraidrocannabinolo (THC) nella sindrome da stress respiratorio acuto (ARDS).
Un nuovo studio, pubblicato sul Journal of Cellular and Molecular Medicine, ha mostrato che anche il CBD, che a differenza del THC non da effetti psicotropi, sembrerebbe efficace nel contrastare i sintomi indotti dal Sars-Cov-2, soprattutto l’abnorme risposta immunitaria e i problemi respiratori da ARDS, attraverso l’interazione con una molecola endogena chiamata apelina.